Nel corso della Jam Hip Hop al Cso Pedro di Padova tenutasi il 30 e 31 Marzo 2019, a sostegno del nostro progetto, abbiamo intervistato Ahmed Alghariz a.k.a. B-Boy Shark, uno dei fondatori della Camps Breakerz crew di Nusseirat, campo profughi nella Striscia di #Gaza, e pioniere della scena #HipHop in Palestina. 
Durante quest’intervista, ha ripercorso la storia della crew e della sua comunità e la sua esperienza personale attraverso due guerre. 
La Camps Breakerz Crew كامـــبس بريـكرز Break Dance Of Palestine sarà la nostra base per i workshop di Hip Hop in Palestina quest’estate!
Poco dopo quest’intervista, Ahmed si è esibito sul palco insieme a Dj gruff.

Buona visione!
#GazaisAlive #HipHopSenzaFrontiere

Testo:

Ciao! Sono Shark della Camps Breakerz Crew della Striscia di Gaza-Palestina.
Ahmed Alghariz.


Uno dei fondatori del movimento di breakdancers in Palestina.
Quando abbiamo iniziato a ballare non sapevamo molto su come questo ballo fosse legato all’Hip Hop.
Non sapevamo nulla riguardo all’Hip Hop.

Quando abbiamo iniziato a ballare a Gaza, la comunità non accettava questo tipo di arte, perché veniva dall’occidente e non era la nostra danza tradizionale.
Così abbiamo parlato tra noi di come potevamo far accettare dalla comunità questo tipo di arte, così abbiamo iniziato ad inserire i problemi
sociali nei nostri show di breakdance e quando ci esibivamo le persone riconoscevano sé stessi ed i loro problemi.
Iniziammo così a divulgare la breakdance nella Striscia di Gaza nel 2008, e nel 2009 iniziammo a pensare a come diffondere la breakdance da nord a sud nella Striscia.

Parlammo con alcune persone per capire se fossero interessati a diventare
B-Boys e imparare le basi della breakdance.

Di tanto in tanto visitavamo di nuovo questi ragazzi finchè un giorno non abbiamo avuto occasione di incontrare un altro breakdancer proveniente dalla Giordania e siamo riusciti ad andare, attraverso l’ambasciata americana, in Giordania, e lì incontrare altri B-Boys.

Lì iniziammo a dare un nome alle cose che facevamo; la breakdance, l’Hip Hop, la breakdance, l’Hip Hop, e le basi come il footwork.

Sì, facevamo già il footwork ma non sapevamo che fosse il footwork!

Al ritorno a casa eravamo eccitati e volevamo costruire subito qualcosa a Gaza!
Così decidemmo di costruire la prima scuola di breakdance in Palestina!
Ci siamo riusciti nel 2012 grazie al vostro aiuto!

Col tempo il passo successivo fu fare delle competizioni/chyper perché non ce n’erano in Palestina specialmente a Gaza.
Così organizzammo 3 competizioni di breakdance.
La prima fu nel 2014 prima della guerra (Margine Protettivo) e subito dopo la guerra facemmo la seconda che fu il 2 Vs 2.

Nel 2015, prima che io venissi in Europa, ho organizzato l’ultima competizione di breakdance 1 Vs 1.
Ma il punto è che come abbiamo usato in generale la danza per la nostra comunità e per aiutare i nostri bambini nella Striscia di Gaza.

Nel 2009 abbiamo partecipato ad un progetto di “Save the Children” usando la breakdance come supporto psicologico per il trauma che i bambini si portavano dietro dalla guerra (Piombo Fuso).

Dopo quest’esperienza decidemmo di fare degli “Open-Days” per i bambini e la gente nella Striscia di Gaza.

Nel 2014 convertimmo la nostra scuola di danza in un rifugio per le famiglie che sarebbero state in pericolo se fossero rimaste nelle loro case.
Siamo anche andati nelle scuole dell’UNRWA anche quelle trasformate in rifugi e abbiamo fatto dei workshop usando la breakdance per dare sollievo ai bambini e disegnare il sorriso sui loro volti in quella situazione così dura (i bombardamenti).

Nel 2015 abbiamo messo in piedi un progetto il cui nome era “Gaza is Alive 2015” attraverso il quale abbiamo viaggiato per il mondo, raccontando la nostra storia ed in Europa in particolare; ma non siamo riusciti a tornare a Gaza a causa della situazione politica.
Un giorno speriamo di tornarci e condividere le nostre esperienze qui in Europa e supportare l’Hip Hop ancora.

Ci racconti come la breakdance ti ha aiutato a gestire lo stress durante le guerre?
Per me l’Hip Hop è uno strumento prezioso che ho da poter usare in diverse situazioni. Ad esempio, quando sono stressato ballo per esorcizzare i miei problemi.

Un buon esempio è lo stress derivante dall’assedio, la situazione politica.

Talvolta preferisco evadere da queste situazioni e semplicemente ballare, tentando così di spiegare ed esprimere i miei sentimenti e canalizzare tutto nel ballo.


Sono sicuro che bisogna insegnare ai bambini di Gaza qualcosa di creativo perché a noi ha aiutato.

Per le famiglie è meglio sapere che i bambini stanno andando in un posto sicuro lontano da droghe e radicalizzazioni ed estremismi cosa che spesso accade agli adolescenti se non gli dai un’alternativa come può essere la danza.

Dj Gruff in compagnia di b-boy Shark durante l'evento in sostegno di Gaza is Alive al Cso Pedro (PD)
Shark con Dario di Gaza is Alive
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